…non sono numeri buttati a caso…sono un orario, una data, un numero di vittime.Erano le 3 e 32 di un normale 6 aprile 2009 quando una violenta scossa di terremoto si abbatte sulla città de L’Aquila portando morte e distruzione. Ben 309 le vittime volate in cielo e tantissimi i feriti e gli sfollati in quella terribile notte. Tornare oggi a L’Aquila mi fa male, perché nulla è più come prima. La normalità è ancora lontana. E a fianco di palazzi bellissimi che emanano odore di cemento e vernice, ci sono finestre spalancate sull’orrore di quella notte, frammenti di vite sconquassate, lasciate tra le macerie, rimaste immobili, a guardare il tempo che passa. Nessuno può…nessuno deve dimenticare! Il 6 aprile del 2009 ha cambiato qualcosa in ognuno di noi. La natura così violenta, incomprensibile, distruttiva, si è abbattuta sul nostro capoluogo lasciando un vuoto incolmabile. Il mio forte abbraccio va alle vittime, alle loro famiglie, e ai tanti che ancora oggi non possono fare rientro nelle loro case. Risanare la crepa in un muro è possibile, risanare la crepa nel nostro cuore è difficile…ma insieme possiamo alleviare il nostro dolore e ricostruire L’Aquila con il nostro amore.
HANNA